La Psicoterapia per BAMBINI e ADOLESCENTI

Il bambino fin dalla nascita entra in un sistema di relazioni dove anche lui giocherà il proprio ruolo e conoscerà la sua parte.
Il modo in cui il bambino entra in contatto con il mondo circostante è primariamente attraverso il proprio corpo.
Proprio perché le prime esperienze relazionali-emotive sono vissute e mediate dal corpo, il bambino spesso non riesce ad esprimere verbalmente un disagio, ma lo manifesta attraverso comportamenti problematici o sintomi specifici.
Questo è il suo adattamento creativo all'ambiente!
Per adattamento creativo in Gestalt si intende quella “soluzione” trovata, unica per ognuno di noi, che ci serve per vivere all'interno di situazioni dolorose o dannose in modo da percepirle meno pesanti. Paradossalmente il sintomo o il comportamento disfunzionale diventano protettivi, la migliore forma possibile che il bambino può prendere in quel momento per sopravvivere ad un difficoltà.
Nei primi anni di vita il confine tra salute e patologia è molto più sfumato che negli adulti.
Il problema non è manifestare un sintomo o un comportamento problematico, ma è quanto questi possono rimanere costanti e diventare una modalità fissa di relazione, facendo rimanere il bambino e la sua famiglia in situazioni non volute, senza riuscire a liberarsene.
I bambini e gli adolescenti problematici sono incapaci di fare buon uso di una o più funzioni di contatto nelle loro relazioni con gli adulti della loro vita, con gli altri bambini o con l'ambiente in genere.
In questo caso è importante rivolgersi ad uno psicoterapeuta, che possa aiutare il minore e la sua famiglia a trovare nuove modalità di stare insieme e altre possibilità di contatto, meno sofferenti.
La terapia serve per costruire il senso di sé del bambino o dell'adolescente, rafforzarne le funzioni di contatto e rinnovare il contatto con i suoi sensi, il corpo, le emozioni.
Tutto questo viene fatto attraverso il gioco e l'esperienza di relazione con il terapeuta.
Lavorare in psicoterapia con i BAMBINI e gli ADOLESCENTI
presuppone in maniera indispensabile anche il lavoro con gli adulti e la presa in carico di tutta la famiglia, per andare a supportare ed a modificare quelle modalità di contatto che sono diventate rigide e disfunzionali.
I bambini sono per natura flessibili: proprio come le loro ossa sono ancora elastiche e possono modellarsi, così è per le loro qualità cognitive e emotive.
Se noi adulti modifichiamo le modalità di entrare in relazione con loro e cosa ci aspettiamo da loro, loro cambiano con noi.
Nel mio studio di psicoterapia
mi occupo della terapia e consulenza per bambini e adolescenti per:
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problematiche emotive o relazionali nell'ambiente familiare, a scuola o con gli amici
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disturbi d'ansia
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difficoltà nell'attaccamento e nella separazione con gli adulti di riferimento
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disturbi ossessivi con comportamenti ripetitivi o stereotipati
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problematiche di controllo del comportamento e disturbi della condotta
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difficoltà nell'acquisizione o nel mantenimento del controllo sfinterico (enuresi, encopresi diurne/notturne)
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disturbi del sonno
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disturbi dell'alimentazione
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condotte autolesionistiche
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problematiche emotive legate ad un evento specifico: nascita di un fratello, separazione dei genitori, attraversamento di un lutto familiare o della malattia di un familiare
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problematiche legate a malattie acute o croniche del bambino o dell'adolescente
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problematiche legate a patologie neuropschiatriche:
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disturbo dell’attenzione e ADHD/DDAI (Disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività associata)
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deficit intellettivo e ritardo mentale
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disturbi delle capacità neuro-motorie
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disturbi generalizzati dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico, sindrome di Asperger)
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In ogni caso si può richiedere la consulenza o l'aiuto di uno psicoterapeuta
tutte le volte che si avverte
una difficoltà riferita al proprio figlio che si prolunga nel tempo
e che non ha trovato soluzione all'interno del nucleo famliare.
“C'era una volta un punto interrogativo,
un grande curiosone con un solo ricciolone,
che faceva domande a tutte le persone,
e se la risposta non era quella giusta
sventolava il suo ricciolo come una frusta.
Agli esami fu messo in fondo a un problema così complicato
che nessuno trovò il risultato.
Il poveretto, che di cuore non era cattivo,
diventò per il rimorso un punto esclamativo”.
Il punto interrogativo
Gianni Rodari